Per il nostro matrimonio (ebbene sì, mi sono sposata qualche settimana fa!), io e mio marito abbiamo chiesto in dono anche degli alberi. Sono arrivati ben sei alberelli: un pesco, un ciliegio, un nocciolo, un albicocco, un kako mela e un noce.

L’idea alla base della nostra richiesta era quella di avere un regalo che, fino a che rimarrà in salute, crescerà e ci ricorderà di questo splendido giorno e dei nostri amici.

La promessa che abbiamo fatto alle persone che ci hanno donato gli alberelli è che, una volta che li avremo piantati (bisogna aspettare che sgeli), potranno venire a trovarci per vedere come stanno e se sono cresciuti e che li terremo aggiornati sui loro fiori e sui loro frutti.

Datemi pure della sentimentale, ma a me quei giovani tronchi ancora esili fanno una gran tenerezza, come si trattasse di cuccioli ai primi passi che hanno in serbo mille cose da dare al mondo che li circonda. I loro fiori e frutti allieteranno le stagioni del nostro orticello e ci faranno inevitabilmente pensare ai cari amici che li hanno scelti per noi. Ci vorranno cura, pazienza e tempo, come per ogni cosa importante occorrerà impegno e perseveranza per vedere i risultati.

Queste riflessioni si sono palesate nuovamente dentro di me cercando dei libri in occasione di M’illumino di meno, che si terrà quest’anno il 23 febbraio. Agli alberi e alla natura sono legata da sempre e mi è sembrato un argomento adatto da trattare quel giorno assieme ai bambini.

Tre alberi per Bruno Ricominciodaquattro

In particolare mi ha colpita Tre alberi per Bruno, uno dei titoli di Terra Nuova edizioni, una casa editrice che sento particolarmente affine al mio modo di pensare e di concepire la vita, per le tematiche proposte e per i principi che la guidano (ad esempio il riciclo, la riforestazione e la ricerca di un’economia solidale, ma anche l’attenzione ai DSA con uno specifico carattere che facilita la lettura per i dislessici).

Tre alberi per Bruno Ricominciodaquattro

La storia, in breve è questa: il piccolo Bruno (che a me sembra un cagnolino, ma forse è un orsetto…o forse proprio non importa!), un giorno trova davanti alla porta di casa tre alberelli. La cosa strana è che non pensa affatto che qualcuno ce li abbia lasciati di proposito, ma che i tre si siano presentati da lui provenendo da chissà dove, come un dono della natura.

Dato che non sembrano intenzionati a spostarsi da lì, Bruno li porta in casa, li accoglie come nuovi amici e cerca di prendersene cura. Li scruta, li misura, fa progetti. La notte li sogna già grandi e robusti. Insomma, è deciso a tenerli con sé e a farli stare bene. Con saggezza, la mattina seguente, si reca in un bel prato e li pianta nel terreno. Il tempo passa, lui si dimostra molto premuroso e amorevole: li ripara dal vento, dal sole e dalla pioggia. Canta per loro e racconta storie, riversa su di loro mille attenzioni.

Tre alberi per Bruno Ricominciodaquattro

Eppure qualche cosa non va. Gli alberelli cominciano a sciuparsi e a perdere le foglie e, assieme a queste, anche il loro vigore. Bruno allora, sconfortato, piange disperatamente ai piedi di un alberello e poi torna a casa; dopo stira e ripone con cura le foglie cadute.

Quando però, deciso a togliere gli alberi e a dichiarare la propria sconfitta, si reca al grande prato, nota che una fogliolina verde è spuntata tra i rami e improvvisamente capisce: serve acqua per farli stare bene!

Così, dopo aver progettato un sistema per dissetare i tre, finalmente Bruno li vede crescere e diventare robusti e rigogliosi. Ben presto la loro chioma diviene florida e genera una piacevole ombra e Bruno può realizzare quel che aveva sognato: dà una grande festa tra gli alberi assieme ai suoi amici. Risuonano nell’aria risate felici, mentre grandi e piccoli cantano e danzano.

Tre alberi per Bruno Ricominciodaquattro

La storia è semplice, ma mi piace il significato profondo che cela in sé: l’importanza di prendersi cura di qualcuno o qualcosa, gli errori che possono accadere nel farlo (troppe attenzioni o magari sbagliate), la tristezza che ne consegue e la gioia che invece sboccia nel nostro cuore quando finalmente capiamo che è nella semplicità la chiave. Non servivano canzoni o storie, né coperte sulle radici. Bastava un po’ d’acqua, una cosa elementare eppure essenziale a far crescere quegli alberi così come l’amicizia di Bruno per loro.

Non da ultimo, credo che l’amore per la natura sia un messaggio importantissimo da trasmettere alle nuove generazioni. Perdersi in un tramonto o ammirare un’alba, seduti in un prato o su una montagna o su una spiaggia, resta ancora uno degli spettacoli più belli, che nessuna tecnologia (per quanto utile e bella) potrà mai sostituire né superare.

Buona lettura

Maria

Tre alberi per Bruno
[Maria Theresia Rössler, Terra Nuova edizioni, 2016. Illustrazioni di Brunella Baldi]