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“Buongiorno Adriana, come stai questa mattina?
Oggi è il giorno dei bianchi. Ti consiglio di iniziare con i tessuti più pesanti perché il tempo di asciugatura sarà più lungo.”

Questa è la lavatrice che vorrei!

Una lavatrice molto donna negli ingranaggi, che la mattina prima di iniziare a lavorare mi dà il buongiorno e mi chiede anche come sto.

Poi mi ricorda che oggi è il giorno dei bianchi, domani dei colorati, dopodomani della lana e così via in modo che non accumuli panni su panni o faccia mille lavaggi inutili.

Il suo cervellino dovrebbe essere una fantastica scheda elettronica, inventata da donne ovviamente, perché solo chi prova può capire, in cui è inserito un programma settimanale, personalizzabile in base alle esigenze della famiglia.

Un programma che tenga conto di:

  • Numero ed età dei figli, perché oltre il numero è anche l’età che determina la quantità di panni da lavare e la qualità delle macchie.
  • Lavoro proprio e del partner. Perché se hai un Puni che si cambia tre volte al giorno e due cambi sono di camicie, è diverso da un compagno che esce la mattina e torna la sera senza cambi intermedi.

In base hai dati inseriti la mia lavatrice ideale mi deve aiutare a gestire il bucato settimanale e avere un occhio di riguardo per la mia poca predisposizione a saperla usare bene.

Mi dovrebbe semplificare la vita!

Io inserisco i panni, seleziono il colore, il tessuto e lei, in base al peso, li lava con il programma giusto e poi me li asciuga, in modo delicato, ovvio, perché poi sono da stirare.

Dovrebbe avere anche un dispenser interno per detersivo e ammorbidente, che rilasci la giusta quantità di prodotto, così non spreco, inquino meno, faccio del bene all’ambiente e al mio portafoglio.

Non dovrebbe mai rompersi questa fantastica lavatrice, ma se per sbaglio dovesse succedere, deve essere in grado di dirmi dov’è il problema così vado a colpo sicuro e il tecnico non mi frega portandola via per giorni. No, no, grazie a lei io sarò in grado di dire a lui qual’ è il problema evitando di fare la solita figura da ebete davanti alle sua domanda “Qual è il problema?”

Insomma, la lavatrice che vorrei dovrebbe essere una vera e propria lavanderia, dove portare i panni sporchi e riprenderli puliti. Se poi me li stira anche tanto meglio. (La foto spiega bene)

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Non ridete di me. Con tre figli piccoli, un Puni, una fissa inguaribile per la pulizia, è inevitabile sognare una lavatrice così.

Il 19 giugno parteciperò ad un evento Miele dove presenteranno due nuovi prodotti, per nulla al mondo me lo posso perdere, magari hanno inventato la lavatrice che vorrei!

Questo post è offerto da Miele.