Il litigio
[Claude Boujon (testo e millustrazioni), Babalibri, 2009.
Età di lettura: dai 3 anni]
Io credo fortemente nel potere del litigio. Libera la nostra vita di molte cose superflue, chiarisce le idee, aiuta a sfogarsi. Soprattutto però, ci fa capire quali sono le persone alle quali teniamo davvero e quali sono quelle che tengono veramente a noi.
Incredibile, ma vero: litigare può persino insegnarci a chiedere scusa, può rinsaldare un rapporto, può mostrarci che non è sempre tutto bianco o tutto nero e che ci sono casi in cui vale la pena passare sopra a ciò che ci infastidisce dell’altro, rinunciare alla ragione e privilegiare altri valori.
Il signor Bruno, coniglio marrone, e il signor Bigio, coniglio grigio, sono sempre andati d’amore e d’accordo e sono sempre stati ottimi vicini. Un giorno però cominciano a brontolare l’uno contro l’altro, fino a litigare: i confini, il filo del bucato, la musica troppo alta. Tutti motivi che ben conosciamo.
Il litigio, come spesso accade, sfocia ben presto nei dispetti reciproci. Nessuno dei due sembra più disposto a sopportare i difetti dell’altro, che ora appaiono lampanti e terribilmente fastidiosi.
La faccenda arriva alle mani. Mentre il coniglio grigio e quello marrone bisticciano e fanno a botte passa di lì una volpe e pensa bene di farsi uno spuntino. Bruno e Bigio se ne accorgono in tempo e si rifugiano nella tana di uno dei due. La volpe fruga con foga per cercare di catturarli, ma i conigli uniscono le loro forze e, scavando una galleria, riescono a sbucare nella tana vicina e a scappare via lontano.
Il pericolo è passato e anche il brutto litigio è ormai superato. Bruno e Bigio tornano ad essere amici e il loro rapporto ne esce più forte: mantengono il tunnel tra le due tane e bisticciano “solo quando è proprio indispensabile”.
Essere amici significa saper superare insieme le difficoltà, le incomprensioni e le differenze. Questo albo insegna ai bambini a non aver paura del confronto, del disaccordo e del litigio, ma mostra anche quanto sia bello e importante imparare a mediare e a comprendere l’altro. Così, un po’ alla volta, si può crescere e migliorare insieme.