E’ con grande gioia che torno a scrivere qui nel blog di Adriana e questo mese ho pensato di introdurre un argomento che a me sta davvero molto a cuore, soprattutto per chi, come la “padrona di casa”, è in dolce attesa e più in generale per tutte voi che guardate alla primavera imminente con la voglia di consumare più frutta e verdura fresche:
oggi parliamo di estratti e smoothies e cerchiamo di capire insieme quali siano le differenze!
E’ già da un paio di anni che vediamo comparire su tutti gli scaffali dei maggiori negozi di elettrodomestici una grande varietà di estrattori di succhi, che sono andati a sostituire le centrifughe ma non hanno ancora scalzato dalle vendite i più tradizionali frullatori; ognuno di questi strumenti ha una funzione precisa e permette di ottenere un prodotto con determinate caratteristiche e può anche essere utilizzato in modo creativo per ottenere dei prodotti diversi da quelli che possono essere considerati tradizionali; vediamo bene insieme di cosa stia parlando!
Centrifuga: la nonna dell’attuale estrattore! Permette di ottenere un succo di frutta o verdura fluido, separa la fibra dalla polpa della frutta o verdura e quindi il prodotto che ne deriva. Come lavora la centrifuga? Questo strumento ha il pregio di farvi ricavare in pochissimo tempo il vostro succo di frutta o verdura, e nel bicchiere vi accorgerete che il prodotto ottenuto sarà composto dalla parte liquida alla base e una schiuma in superficie; il difetto è che per lavorare così velocemente gli ingredienti utilizzati vengono “grattugiati” da una lama interna che purtroppo sottopone ad uno stress ossidativo la frutta e la verdura facendo perdere la maggior parte degli enzimi e delle vitamine presenti in essi.
Estrattore: la nuova moda healthy&green! L’estrattore al contrario della centrifuga non presenta lame che triturino velocemente gli ingredienti, ma al contrario è uno strumento “slow”, che lavora grazie ad una “vite senza fine” detta coclea che spreme costantemente frutta e verdura separando fibre e succo; le velocità degli estrattori solitamente oscillano tra i 40 e gli 80 giri, più vi avvicinate ad un numero basso ( 40 o anche meno per gli estrattori di ultima generazione) meglio è per il prodotto finale perché la frutta e la verdura che avete scelto avrà subito pochissimo stress. Un altro pregio dell’estrattore è la possibilità di spremere almeno due volte gli “scarti” inumidendoli leggermente per poterne trarre davvero il massimo e infine poterli utilizzare per molte preparazioni in cucina, non sgranate gli occhi nel post trovate un paio di idee per non buttare via nulla!
In commercio ci sono molti estrattori e il prezzo varia da meno di 100€ fino a superare i 600€ e molto dipende dal numero di giri e dai materiali con cui è fatto l’estrattore stesso, io vi consiglio di acquistarne uno che vi permetta di avere un numero di giri molto basso per ottenere un prodotto di ottima qualità.
Frullatore: un evergreen in cucina! Il frullatore da sempre è un ottimo alleato per la realizzazione di tantissimi prodotti nella cucina di tutti i giorni, io ne possiedo uno molto potente che mi permette di frullare senza andare a stressare particolarmente gli ingredienti; lo uso per le vellutate come per preparare anche il latte di mandorle (anche se ultimamente quest’ultimo lo faccio direttamente con l’estrattore). Prima dell’avvento dell’estrattore, questo elettrodomestico era funzionale alla preparazione degli “smoothies”, ovvero dei succhi che avessero sia la parte di polpa che le fibre della frutta e verdura utilizzate, pertanto il risultato era quello di un succo “smooth” vellutato per l’appunto, denso corposo e avvolgente solitamente preparato con una base di latte (vaccino o vegetale) o acqua per agevolare il lavoro della macchina.
Pro:
gli smoothies sono ottime preparazioni soprattutto quando vengono ben bilanciati gli ingredienti e normalmente è consigliabile utilizzare verdure a foglia verde come base (spinaci, spinacini novelli, kale, insalata verde), un frutto dalla polpa compatta (avocado, mango, banana, papaya etc) e frutta più acquosa oltre all’aggiunta di acqua, acqua di cocco pura, latte vaccino o vegetale a scelta. In estate se ben bilanciati possono anche essere un ottimo spuntino o un sostituto di un pasto leggero magari prima di praticare attività fisica.
Contro:
è sempre necessaria l’aggiunta di un liquido per poter far lavorare la macchina e ottenere una giusta consistenza del prodotto finale, questo comporta in alcuni casi anche un aumento degli zuccheri già naturalmente contenuti nella frutta utilizzata.
Perché bere un estratto o uno smoothie?
Molto spesso ci dimentichiamo di bere nel corso della giornata e ancor più spesso non consumiamo il giusto quantitativo di frutta e verdura, sia per mancanza di abitudine sia per mancanza di tempo nella preparazione di un contorno per pranzo o cena. Bere un estratto o uno smoothie almeno tre-quattro volte alla settimana ci può aiutare a integrare sia i liquidi che quotidianamente conviene che siano presenti nel nostro organismo, sia a consumare in modo piacevole e fresco frutta e verdura scoprendo tantissimi abbinamenti golosi e anche insoliti a cui non avevamo mai pensato.
Quali sono i benefici?
Oltre a quelli elencati poco sopra (liquidi e maggior consumo di frutta e verdura), consumare abitualmente un estratto o uno smoothie ci aiuta a fare il pieno dei preziosissimi enzimi e vitamine naturalmente presenti in ogni tipologia di frutto o verdura. Questo è ancora più importante durante tutto il periodo della gravidanza, sfatando il famoso mito delle voglie e che si debba mangiare per due, io sono assolutamente convinta che in questi nove mesi di enormi cambiamenti apportare in modo naturale -ovvero sfruttando il potenziale di frutta e verdura- senza dover necessariamente assumere integratori sia fondamentale per il benessere della futura mamma ma anche del nascituro che grazie a ciò che la placenta trasmette potrà imparare già dal pancione ad apprezzare tantissimi gusti diversi e venire già in contatto con le meravigliose proprietà che la natura ci regala attraverso frutta e verdura freschissime.
Una delle primissime indicazioni che vengono date alle future mamme nelle primissime visite dal ginecologo è l’assunzione del famoso acido folico e del ferro, entrambi naturalmente presenti in tantissime verdure, soprattutto a foglia verde per il primo e nei legumi o spinaci o frutta a guscio per il secondo elemento! Perché allora non consumare più frutta e verdura per beneficiare di questi due preziosissimi alleati per tutto l’arco della gravidanza?
Quali ingredienti scegliere e come combinarli?
La risposta è una sola: di origine biologica e il più possibile di stagione (ad esempio no grazie ai pomodori in pieno inverno, così come no grazie ai cavolfiori in agosto!). Non servono grandi spiegazioni se non l’unica che mi viene in mente: quando potete scegliete sempre ingredienti biologici di qualsiasi genere, per la qualità di quello che portate in tavola e per volervi bene, davvero. La ricetta perfetta di un estratto o uno smoothie non esiste, molto fa il vostro gusto personale e la stagione in cui siete! Quello che posso consigliare è di scegliere sempre frutta e verdura insieme questo perché se decidete di preparare un succo con sola base di frutta andrete a consumare anche un notevole apporto di zuccheri naturalmente presenti nella frutta fresca di stagione, fare un mix aiuta a bilanciare il consumo di zuccheri! Abbinamenti classici possono essere (per un estratto) mela, carota, zenzero fresco e arancia; oppure barbabietola pera e sedano; oppure finocchio, sedano e mela; per uno smoothie: banana frutti di bosco e latte di mandorla; avocado mela e spinacini!
E gli scarti li butto?
Gli scarti degli estratti sono davvero molto utili e possono essere riutilizzati per realizzare delle deliziose barrette essiccate, o dei muffins o biscotti o ancora un hummus saporito.
Oggi vi lascio la ricetta di biscottini vegan super facili preparati con gli scarti di un estratto a base di mela, barbabietola carota e zenzero! Sono super veloci e sanissimi, perfetti per chi vuole limitare il consumo di zuccheri e davvero speciali a colazione anche per i più piccoli!
Ingredienti per circa 20 biscotti
- 150 g di fiocchi di avena ridotta in farina
- 90 g zucchero integrale di canna bio
- 50 g fecola
- 40 g di scarti dell’estratto (a base di mela, carota e barbabietola)
- 30 g di farina di mandorle
- 35 ml olio di semi di girasole bio
- 55 ml latte di mandorla (o altro latte vegetale)
- 8 g lievito per dolci
Come si fa:
- Mescolate in una ciotola tutti gli ingredienti in polvere, aggiungete gli scarti dell’estratto e amalgamateli bene;
- in un bicchiere mescolate il latte vegetale e l’olio e aggiungeteli all’impasto;
- impastate velocemente e con l’aiuto di un porzionatore per gelato prelevate delle palline di impasto e distribuitele su una placca da forno;
- potete anche prelevare l’impasto a mano e formare delle “polpette” grandi come una noce.
- Cuocete in forno pre riscaldato a 180° per 12 min; estraete la teglia e fate raffreddare i biscotti.
Si conservano per una settimana in una scatola di latta.
Questi biscottini sono davvero facilissimi e veloci da preparare e un consiglio che posso darvi è quello di coinvolgere i vostri bimbi nella preparazione sia dell’estratto sia dei biscotti, i bambini amano cucinare insieme a noi adulti e incentivandoli ad “aiutarci” a preparare gli estratti saranno anche più predisposti a consumarli volentieri!
Vi auguro uno splendido fine settimana e se decidete di preparare i biscotti con gli scarti dell’estratto mi farebbe davvero piacere vedere i vostri risultati sui social, taggate sia me che Adriana nelle vostre foto: @gaia_thegreenpantry e @ricominciodaquattro vi aspettiamo su instagram!