“Il mondo è pieno di idee.

Grandi,

piccole,

buone,

cattive.

Qualcuno pensa una cosa…

qualcuno un’altra.”

Questo (non) è un leone

Comincia così, con queste parole scritte nel frontespizio, appena sotto al titolo, un albo emozionante, che parla della differenza tra ciò che gli altri si aspettano da noi e quello che noi sentiamo di essere o di voler diventare.

I protagonisti di questa storia sono due: Leonard e Marianna. Leonard è un leone. Marianna è una papera.

Leonard dovrebbe mangiare Marianna. Dicono. Dovrebbe essere feroce, crudele, affamato.

Marianna dovrebbe avere paura di Leonard, dovrebbe fuggire, non dovrebbe nemmeno azzardarsi ad avvicinarsi a lui. Dicono.

Ebbene, non è quel che accade. Perché Leonard non è un leone qualunque. Leonard è se stesso. Lui è un leone gentile, che ama passeggiare nella natura, che apprezza il silenzio e la quiete.

Questo (non) è un leone

Gli piace ogni tanto perdersi nei suoi pensieri mentre osserva la savana calda, sconfinata e brulicante di vita, sognare ad occhi aperti, comporre poesie, giocare con le parole.

Non vuole cacciare, non gli importa di sembrare feroce. Vuole essere quello che sente di essere. Tutto qui.

Così, quando incontra Marianna, non pensa nemmeno per una frazione di secondo che normalmente i leoni si mangiano le papere. Invece, la saluta. I due si presentano e Leonard invita Marianna ad aiutarlo con una poesia che non riesce proprio a terminare. Nasce tra i due una bella amicizia, profonda, fatta di giornate serene, di confidenze e discorsi complicati, di notti passate a guardare il cielo stellato interrogandosi sull’universo.

Tutto ciò, naturalmente, attira ben presto l’attenzione di un branco di leoni. Non possono tollerare l’atteggiamento di Leonard, la sua gentilezza, l’amore per la poesia e, soprattutto, l’assoluto rifiuto di mangiare Marianna.

“C’è un solo modo di essere un leone.. Leonard, devi essere feroce!” gli ruggiscono contro.

Questo (non) è un leone

Leonard, abbattuto, se ne va in un angolino. “Devo cambiare?” si chiede. E’ davvero sbagliato il suo modo di essere e di pensare? C’è davvero un solo modo di essere un leone?

Niente affatto! Marianna ne è convinta: gli altri leoni sbagliano. Incoraggia Leonard a non buttarsi giù. Insieme ce la possono fare. Riusciranno a spiegare al branco che nella vita non tutto è solo bianco o solo nero. Riflettono, vicini, sulla loro collina dei pensieri. Nasce un’idea, che cresce e si trasforma in poesia.

Quella poesia saprà cambiare le cose. Leonard e Marianna, con la forza delle loro parole, fanno scoprire ai leoni un nuovo punto di vista, una diversa maniera di guardare il mondo. Insegneranno loro l’importanza di sognare e di pensare con la propria testa. Sempre.

Buona lettura