La conservazione delle cellule staminali è una pratica che, nel lungo periodo, può garantire una notevole dose di tranquillità e serenità, in termini di salute, a voi e ai vostri cari. Sicuramente in tempi moderni avrete sentito parlare di queste famose, ma spesso comunque molto misteriose, cellule staminali: sono la nuova frontiera della medicina, all’avanguardia e soprattutto alla portata di tutti (al contrario di quanto si possa pensare). 

Assicurarsi di poter godere di questa risorsa in futuro è semplice e non richiede nessun rischio o sacrificio particolare, anzi: è una scelta consigliata pressocché a chiunque. Se avete ancora molti dubbi sull’effettiva utilità delle cellule staminali e sulle pratiche necessarie al loro utilizzo, in quest’articolo potrete finalmente far chiarezza e risolvere le vostre perplessità per poter decidere se compiere o meno questa scelta.

La conservazione delle cellule staminali

Cellule staminali: cosa sono e cosa fanno

Ovviamente le prime e più importanti domande che probabilmente tutti voi che state leggendo questo articolo vi state ponendo sono anche quelle più basilari: le cellule staminali cosa sono? E a che cosa servono? Iniziamo dalla prima. Le staminali sono delle cellule primitive, ossia non specializzate o comunque non ancora completamente differenziate che possono, se necessario, riparare e dar vita ad altre cellule e tessuti.

Il corpo umano ne produce di diverse tipologie, come quelle emopoietiche, contenute e prelevabili dal midollo osseo.

Una scelta ancora migliore è quella di conservare le cellule staminali del sangue del cordone ombelicale dei bambini, che possono essere raccolte in un’unica e speciale occasione: il parto. Questa spiegazione, ovviamente, rende molto più semplice immaginare la risposta al secondo quesito: le staminali sono utilizzate come riserva e supporto all’organismo per combattere determinate malattie, soprattutto quelle più gravi riguardanti il sangue come leucemia, linfomi, mielomi e neuroblastomi, formando una lista di più di 70 patologie, soprattutto tumori, insufficienze midollari e immunodeficienze. 

Purtroppo, si tratta di malattie non così rare e molto gravi, dunque le cellule staminali possono essere dei veri e propri salvavita, come testimoniato dai circa 50.000 trapianti che le riguardano ogni anno, dei quali ben 30.000 con le cellule contenute nel sangue del cordone ombelicale dei bimbi. Decidere di conservare quest’ultimo, dunque, può essere un procedimento semplice ma in grado di garantire una notevole riserva di salute.

Come funziona il processo di conservazione

Innanzitutto, per quanto riguarda le modalità e le normative che sono dietro la raccolta delle cellule staminali, bisogna specificare che la procedura è garantita all’interno di tutti i paesi facenti parte dell’UE, in quanto riconosciuta ufficialmente in seduta del Parlamento Europeo e scientificamente certificata come valida ed all’avanguardia. Inoltre, mentre inizialmente la procedura era stata pensata con la possibilità di mettere a disposizione di chi ne avesse bisogno sia una raccolta pubblica che una privata, al giorno d’oggi ormai si tende a preferire sempre e comunque la scelta di conservare le proprie cellule staminali per uso privato, ad appannaggio proprio e della propria famiglia, soprattutto per problematiche di compatibilità con soggetti estranei. 

La raccolta può essere effettuata in ogni ospedale, sia pubblico che privato, e la sua conservazione ha un costo accessibile, dilazionabile a rate: una cifra che, se rapportata con la possibilità di avere un salvavita tanto efficace e importante nel malaugurato caso in cui si dovesse contrarre una malattia grave, è davvero ridicola. 

La raccolta delle staminali del cordone ombelicale del bambino viene fatta in tutta sicurezza: dopo il parto è il personale sanitario a occuparsi di tutta la procedura, il campione viene raccolto in un apposito kit fornito ai genitori al momento della sottoscrizione del contratto con la biobanca e viene consegnato a un vettore sanitario che si occupa di trasportarlo in struttura nelle migliori condizioni possibili.

L’operazione è semplice e non mette in nessun modo a rischio la salute di mamma e neonato.

Accertati di affidarti ad una struttura sicura e certificata

L’ultima informazione fondamentale che serve sapere, e riguardo la quale vi consigliamo caldamente di effettuare una verifica approfondita, è quella della scelta di una struttura sanitaria, che sia sicura, professionale e certificata, e che garantisca un rapido rilascio delle cellule nel caso ce ne sia bisogno. 

L’accreditamento da controllare è quello FACT-NetCord, che quand’è presente è sinonimo di eccellenza, professionalità e di un efficiente collegamento con tutti i centri trapianti del mondo. L’unica struttura privata nel cuore dell’Italia ad aver ottenuto tale certificazione è InScientiaFides, che garantisce un ritiro delle cellule staminali del cordone nel giro di 24 ore direttamente in ospedale, dispone di personale medico qualificato in grado di supportare i genitori durante tutto il percorso, assicura i migliori standard qualitativi e di rilascio in caso di bisogno.