Una conferenza tra medici, ostetriche e future mamme per fare informazione e sfatare falsi miti, sul parto cesareo.

Ho partecipato a una conferenza sul parto cesareo per cercare di fare un po’ di chiarezza attorno a un argomento così delicato, che tocca molte donne in Italia, e sul quale c’è ancora poca informazione.

Lo scopo della conferenza è stato quello di offrire alle future mamme gli strumenti e le informazioni, necessari per affrontare il parto cesareo, e i giorni successivi, in maniera consapevole e informata.  Informazioni fondamentali per il benessere della mamma e del bambino.

Io Parto Consapevole Ricominciodaquattro

PERCEZIONE DEGLI ITALIANI DEL PARTO CESAREO:

Secondouna recente ricerca condotta da Ipsos, il 43% degli italiani tra i 20 e i 50 anni sono poco o per niente spaventati dal parto cesareo (38% le donne; 48% gli uomini) mentre il 40% dichiara di esserlo molto e abbastanza (46% delle donne; 34% degli uomini)

C’è parità tra chi ha paura e chi non ha paura

Durante la conferenza il Prof Frigerio, ha esposto quali sono le principali paure di un parto cesareo:

  • Dolore post parto
  • Tempi di ripresa più lunghi
  • Anestesia
  • Infezioni

Riguardo all’anestesia ha sottolineato che nel 99% dei casi di anestesia spinale per parto cesareo, la ripresa è molto veloce, infatti la sera stessa la mamma si alza e viene tolto il catetere.

Per quanto riguarda il dolore invece ha spiegato che c’è una particolare attenzione al dolore post operatorio da parte degli operatori sanitari.

Mentre le infezioni hanno un’incidenza molto variabile e molto dipende anche dalle condizioni fisiche della paziente.

Molto interessante è stato l’intervento della Dott.ssa Rovelli, Presidente della Professione Ostetrica Interprovinciale.

Ho sentito molto vicine le parole della Dottoressa, forse perché le ho vissute in prima persona.

La Dottoressa ha sostenuto che, da qualche anno, è in atto una personalizzazione dell’assistenza il cui obiettivo di salute è quello di permettere alla mamma di interagire con il neonato e al neonato di interagire con la mamma.

Alla conferenza ha partecipato anche il Professor Franco Odicino, Direttore del Dipartimento Ostetrico-Ginecologico degli Spedali Civili di Brescia che ha affermato:

“Sebbene si osservi un incremento percentuale globale del ricorso all’intervento di parto cesareo, nei centri pubblici ad alta attività ostetrica si registra un trend contrario.  Il parto cesareo è un intervento chirurgico importante che come tale può essere associato a dei rischi che devono essere attentamente considerati in fase decisionale. Se è vero che gli interventi non necessari devono essere evitati è altrettanto vero che è fondamentale assicurare l’accesso a questa procedura, potenzialmente salvavita, a quelle donne che presentano condizioni mediche particolari”.  

L’ ospedalizzazione è una scelta ragionevole, la richiesta di parto cesareo se non ci sono le condizioni necessarie, non è ragionevole.

Alla fine della mattinata di confronto e dibattito è emerso che c’è, sempre più, l’interesse e l’intenzione, da parte delle strutture ospedaliere e degli operatori sanitari, di aiutare la donna ad affrontare il parto nella maniera più consapevole e informata possibile.

Io Parto Consapevole

La regione Lombardia ha legiferato il Percorso Nascita. In cosa consiste:

Da gennaio 2019 è stato attivato un nuovo percorso nascita all’interno della Regione Lombardia.

In questo nuovo percorso, idealmente, la presa in carico dovrebbe avvenire addirittura in fase pre-concepimento (dove le donne possono avere delle sessioni di counseling gratuito), per proseguire poi per tutta la gravidanza e terminare dopo le prime otto settimane post-parto.

L’obiettivo è quello di far sì che ogni donna possa avere un’ostetrica di riferimento che le segua per tutto il percorso.

Si è ripensato ad un percorso nascita che va in questa direzione perché il 70% delle gravidanze è assolutamente fisiologico, perciò quello di cui una donna necessita davvero è un supporto ostetrico che l’accompagni per la gravidanza e la prepari ad affrontare il parto nel modo più sereno possibile, per poi seguire la donna nel periodo più delicato, il primo post partum. Ovviamente, qualora la gravida mostrasse problemi di qualsiasi genere può essere presa in carico dalla giusta figura sanitaria, grazie alla rete assistenziale presente sul territorio.

La gravida, al momento del parto, può scegliere la soluzione o la struttura che ritiene più idonea per sé e, alla dimissione, tornare in carico all’ostetrica dell’ambulatorio, che la seguirà ancora per 8 settimane, anche con alcune visite a domicilio.

Dal 2019, inoltre, tutti questi percorsi sono offerti in totale gratuità e raccolti all’interno dell’“agenda del percorso nascita” che segue la donna per tutto il periodo.

L’obiettivo è quello di normalizzare un evento fisiologico, sostenendo e mettendo in luce le innate competenze materne e paterne, tornando ad affidarsi al personale ostetrico ginecologico in una forma di assistenza definita one – to – one.

Ovviamente al momento il percorso non è attivo in tutte le aree lombarde ma solo in alcune perché prevede un forte cambiamento dell’attuale modello di assistenza, di sicuro la fase più facile e immediata da attivare è quella dell’assistenza domiciliare post parto.

Post in collaborazione con Johnson&Johnson Medical