Giocare con i sensi e le parole

Giocare con i sensi e le parole

Per parlarvi di questa miniserie di librini parto da un’esperienza personalissima (eppure abbastanza comune): le prime parole. Matilde ha iniziato a ripetere prestissimo i versi degli animali, ma poi…si è fermata lì. Continuava a identificarli con l’onomatopea corrispondente. Non c’era verso. Tutto un tripudio di “guadda mamma muuuuu” “guadda papà miaaaaao”. Poi in biblioteca ho scovato “Se io sento…” che ha ribaltato i ruoli. Perché è l’adulto che fa il verso e poi si alza l’aletta per scoprire a chi appartiene la voce. E così, a forza di “Se io sento muuuu allora c’è…una mucca!” sono arrivati anche i nomi degli animali. Con grande divertimento per tutti, soprattutto per la nanetta che si faceva un mondo di risate a sentirci fare i versi.
Poi abbiamo scoperto anche gli altri libricini della serie di Fatatrac scritti e illustrati da Lucia Scuderi, ognuno dedicato a un senso.

E allora “Se io vedo…” ci fa indovinare gli animali in base a un segno che lasciano: le impronte, oppure il formaggio per il topo, le bolle per il pesce. E lo stesso fanno “Se io tocco” e “Se io assaggio”.

Libri che ribaltano il classico schema del “vedo qualcosa – gli do un aggettivo”, e stimolano quindi a un approccio diverso.

Giocare con i sensi e le parole

Per noi sono stati utili a scardinare il meccanismo “vedo il gatto – dico miao”, arrivando, come dicevo a “sento miao – dico gatto”. E questo è dei 4 il librino più adatto a una fascia di età 0-18 mesi, insieme a “Se io vedo…”, perché propone esperienze sensoriali immediate e dirette: vista e udito, subito sperimentabili, comprensibili anche nelle fasce di età più “giovani”.

Giocare con i sensi e le parole

Con gli altri si passa a un livello superiore, sono consigliati dai 2 anni ma come sempre l’età suggerita va presa cum grano salis, ognuno conosce le inclinazioni e le capacità dello gnomo che ha in casa. Il gusto e il tatto sono decisamente più complessi da descrivere, ma non è detto che per questo siano meno stimolanti. E se un bimbo più grande può immaginare le esperienze dei sensi, perché già le ha provate e sa richiamarle alla mente, a uno più piccolo possiamo organizzare,con l’aiuto di questi libricini, un vero e proprio “percorso sensoriale”, preparando materiali che rispecchino le qualità descritte sulle pagine. Una puntina di sale, uno spicchio di limone, un cucchiaino di gelato da assaggiare per sperimentare sulla lingua le sensazioni descritte: capire cos’è l’aspro, il dolce, il salato e così via. O ancora – e questo va bene anche per i bimbi sotto l’anno, quelli che godono nel toccare le consistenze diverse degli oggetti – prendiamo in mano “Se io tocco…” e prepariamo per loro un’esperienza che trasforma il libro in un tramite per la scoperta del mondo.