Diversi amici diversi
[di Alessandro Libertini, Fatatrac, 2002. Progetto grafico e illustrazioni: Quartopiano.Traduzioni: Mary Forrest, Dominique Lefevre, Yang Xiaping]

Diversi amici diversi

Questo albo parla di cinque meli, nati un bel giorno da cinque semi diversi. Proprio come i semi che hanno dato loro la vita, anche gli alberi sono tutti differenti tra di loro e unico e particolare è il frutto che cresce su ciascuno di loro.

Diversi amici diversi

Le cinque mele vengono raccolte ancora acerbe per essere poi mandate a scuola. Crescono, maturano, ciascuna acquista una propria forma, un colore peculiare, un aspetto che la distingue dalle altre.

Le mele però, seppur diverse, sono amiche e sentono di voler realizzare insieme “qualcosa di buono” prima di cominciare ad appassire.

Diversi amici diversi

Certo, nessuna di loro è perfetta: una è un pochino ammaccata, l’altra non ha una buccia uniforme, una è “sorella siamese”. Solo due sembrano abbastanza belle da abbellire un centrotavola. Così, per non discriminare nessuna, questa idea viene subito scartata.

Allora pensano a un bel frullato, ma questo confonderebbe tra loro i diversi profumi che ciascuna possiede. La marmellata è troppo appiccicosa, mentre l’idea di finire in una torta non le persuade.

Diversi amici diversi

Non se ne parla poi di finire in forno, né tanto meno di fare da contorno a un arrosto.

Cosa resta da tentare, cosa potrebbero fare insieme, rispettando l’individualità di ciascuna e anzi esaltandola in maniera eguale?

Finalmente l’idea: una bella macedonia! Per fare la macedonia però occorre anche altra frutta, perciò si ricordano di quella pesca-noce (che non si sente né pesca né noce) che è in classe con loro. Chiedono aiuto anche all’ananas, “il più dolce dei loro compagni”, e al limone.

Diversi amici diversi

Insieme danno vita a una macedonia bellissima, piena di colori e profumi. Poi, col passare del tempo, insieme appassiscono.

Sul tavolo restano, alla fine, soltanto otto piccoli semi, pronti a dare vita a una nuova storia.

In questo racconto all’apparenza semplice, si cela un significato assai profondo, quasi una filosofia di vita che suona come un grande, bellissimo, ossimoro.

Diversi amici diversi

La diversità non è occasione di allontanamento, ma di incontro. La differenza ci unisce, l’unicità ci accomuna, le risorse che ciascuno può mettere a disposizione sono importanti e necessarie per contribuire a creare “qualcosa di buono”. Nessuno è uguale agli altri, eppure tutti siamo nati alla stessa maniera e abbiamo lo stesso diritto di vivere la nostra vita ricavandone dignità e soddisfazione personale.

Quando poi cresciamo, invecchiamo e “appassiamo” di noi resterà un seme: quello dei nostri gesti, delle nostre azioni, quello dei nostri figli e dei valori che abbiamo trasmesso loro .

Questo albo è speciale anche perché lo si può leggere non in una, ma in quattro diverse lingue (italiano, francese, cinese e inglese). L’intento è duplice: in primo luogo quello di parlare a tutti (o almeno a un pubblico il più ampio possibile), in secondo luogo quello di far cogliere come il messaggio che l’albo e il suo autore vogliono trasmettere sia universale e valido in ogni angolo del mondo.

La ripetizione contenuta nel titolo infine, a mio parere non è affatto casuale. Nasciamo tutti DIVERSI, possiamo essere tutti AMICI, e lo saremo davvero quando rispetteremo il diritto di tutti di essere, e rimanere, DIVERSI.

Buona lettura!

 

Maria Salbego