Caro Babbo Natale, come stai?

Ho deciso di scriverti oggi per non darti troppo disturbo. In questi giorni hai il tuo bel da fare e non volevo aumentare la mole di lavoro. Posso darti del tu? Dopo trent’anni di frequentazione, Grazie! Io, ormai da nove anni, come ben sai, son passata dall’altra parte. Son quelle che legge le letterine per te, ma come avrai notato non dimentico mai di scrivere anche la mia. Sono sicura che qualcuno la leggerà.

Ho avuto tutto quello che potevo chiedere alla vita. Tre bambini sani, una famiglia stupenda, un compagno perfetto per me anche se il periodo è difficile (son sicura che passerà, ci sto lavorando),Tutto! Ti chiederai allora perché ti scrivo. No, non è uno scherzo e neanche un dispetto. Ti scrivo perché avrei un paio di cose da chiederti, se ti avanza un briciolo di tempo ovvio.

Io quest’anno vorrei due cose, solo due futili, sciocche, cosine:

1- Per un’ora, solo una, non un secondo di più (se poi fosse di più non piango), vorrei rivedere le mia casa in ordine perfetto. Ammirarla, annusarla, rispolverare il ricordo, renderlo vivo e forte nella mia mente fino al natale prossimo.

2- Un’ora di silenzio in casa mia. Decidi tu quando non ho pretese particolari, basta che sia in casa mia.

So perfettamente che ai tuoi occhi sono stupidaggini, forse agli occhi di tanti lo sono, visti i grandi e tristi problemi che il mondo deve affrontare, non li dimentico, ma per me, invece, sono importanti. Non posso chiederti più di quello che ho, te l’ho già detto. Quelle due cosine non le ho e le vorrei… tanto! Se non riesci, se non hai tempo, non preoccuparti ci riproverò l’anno prossimo.

Tua affezionata Adri