Buongiorno e buon inizio settimana.

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Passato bene il week end?
Il mio è trascorso serenamente. Assolutamente normale! Domenica siamo andati a pranzo dai miei, in cascina, per i bambini è come andare alle giostre. Ovviamente sono aumentata di un paio di chili perché mia mamma non riesce proprio a non cucinare per un esercito ma pazienza, è fatta così.
Voi direte “Adri potevi non mangiare”, certo avrei potuto ma non ho resisto alle squisitezza che prepara, é impossibile per chiunque a dire il vero.
Cinghiale con funghi, voi avreste rinunciato?

Menù a parte, oggi voglio raccontarvi cosa mi è capitato venerdì. Una banalità che mi ha fatto pensare tanto.

Venerdì sera, dopo cena, ero nel lettone con i miei bimbi a farci le coccole e guardare i cartoni. Il venerdì ci coccoliamo sempre un po’ di più perché la mattina dopo non c’è ne scuola ne asilo.
Ad un certo punto Vittoria ha iniziato a giocare col telecomando, ha cambiato canale ed è scappata in sala. Ha nascosto il telecomando talmente bene che lo abbiamo ritrovato dopo due ore, monella!
Il canale su cui era bloccata la tele mi ha lasciata senza parole e riempita di tristezza, “16 anni e incinta”.
Dal titolo si capisce tutto, l’argomento era proprio quello, una ragazzina di soli 16 anni era incinta del suo morosino, sedicenne anche lui!
Nei programmi televisivi di tende a prendere caso disperati, più le persone sono ignoranti e disadattati, più l’audience si alza, si sa.
Infatti non era la storia nello specifico che mi ha fatta riflettere, quanto il fatto che una ragazzina/bambina possa restare incinta.
Poi sabato ho letto sul giornale, in prima pagina, di una bambina di 13 anni che ha partorito il figlio del fidanzatino di 12 anni e qui mi è venuto anche da piangere.
Com’è possibile che succedano queste cose?

Sappiamo tutti come si fanno i bambini, ma a 13 anni no, non si può diventare madre. A 13 anni si è bambini, adolescenti, non di certo maturi per diventare genitori. A caldo ho fatto mille congetture, mille pensieri.

Ho pensato subito ai genitori di questi bambini e li ho condannati. Dov’erano? Che educazione han dato ai loro figli?  E tanto altro. Non ho avuto pietà. Non ho pensato al dolore che hanno provato perché accusare è molto più semplice che cercare di capire, anche molto più stupido. Poi mi son fermata un attimo. Chi sono io per giudicare? Sono anche io un genitore e i miei figli non sono robot che posso programmare. Posso fare di tutto affinché questo non succeda ma poi loro vivranno la loro vita e io non potrò sempre controllarli. Potrò tenere alta la guardia ma non potrò di certo diventare una mosca e seguirli sempre.
I figli sono individui a sé, con un cervello per pensare, ragionare e decidere. Decidere anche di fare una gran cazzata.

Paura, tanta paura, per il futuro, ecco cosa provo adesso. Compassione e comprensione per quei nonni-genitori che si ritrovano a dover crescere il nipote come se fosse il figlio e il figlio che è troppo piccolo per fare il genitore.
Pena per questi bambini-genitori che non avranno più la possibilità di vivere la spensieratezza della loro età.

Ho provato ad immaginare il momento della scoperta della gravidanza e l’unica parola che mi è venuta in mente è disperazione.
Una nuova vita è una benedizione, una gioia immensa, ma a 13 anni è solo una tragedia.

Troppe emozioni negative si sono mischiate e alla fine non so più cosa pensare. Voi che opinione avete a riguardo?

Buona settimana!