Ho scritto questo post quasi 5 anni fa. L’ho riletto e niente è cambiato dal giorno che l’ho pubblicato. Confermo ogni parola che ho scritto, oggi ancor più di 5 anni fa. Oggi che sono mamma di 4 figli e che ho sensi di colpa grandissimi per quello che  ho tolto a mio figlio, per quello che ho perso di lui. Perchè dei primi giorni di vita io ricordo, molto bene, tante lacrime.

ATTENZIONE: CON QUESTO POST NON STO DICENDO DI UTILIZZARE IL BIBERON E SOSTITUIRLO ALL’ALLATTAMENTO AL SENO, STO SOLO RACCONTANDO LA MIA ESPERIENZA!

 

Dedico questo post alle neo-mamme che stanno piangendo perché non riescono ad allattare, perché il latte “non arriva”, perché fa male, perché è stressante e per mille motivi che nessuno aveva mai raccontato.

Lo dedico anche alle future mammine così si preparano a tutto!

Lo dedico anche alle mamme perfette, quelle che si permettono di sputare sentenze senza ascoltare, senza porsi domande, senza pensare che al mondo non siamo tutti uguali e che forse la loro perfezione per altri è solo ridicola!

Lo dedico, infine, a quelle donne che giudicano, senza fermarsi a riflettere e soprattutto senza avere l’intelligenza di capire che esistono scelte diverse e, in quanto scelte, hanno il diritto di essere rispettate, anche se non condivise!

Perché l’allattamento al seno non è semplice!

L’allattamento è una cosa meravigliosa per tanti ma non per tutti, non dovete vergognarvi di pensarlo e dirlo.

Io faccio parte di quel “non per tutti”.

Ho avuto due figli, in età molto diverse e due esperienze di allattamento opposte, o meglio uno si può chiamare allattamento l’altro no e io ho preferito il “no”.

Il primo figlio l’ho avuto che non avevo ancora capito bene come girasse il mondo quindi potete immaginare lo smarrimento totale. Avevo 24 anni, una storia non storia, stavo terminando l’università e a tutto pensavo tranne che a avere un figlio. Invece è arrivato e mi chiedeva amore.

Ovviamente non sapendo niente di pannolini e biberon ho ascoltato i consigli di tutti, errore gravissimo, invece che seguire il mio istinto di mamma!

Ho ascoltato il mio ginecologo che mi ha consigliato un corso pre-parto con un’ostetrica molto brava che lavorava con lui… brava per lui!

L’ostetrica in questione è una di quelle fissate con la naturalità del parto e dell’allattamento, una di quelle che “obbligano”, e non sto scherzando, ad allattare al seno ad ogni costo. Una di quelle che ti dice che è sbagliato non riuscire ad allattare, che è colpa tua se non riesci, perché il latte lo abbiamo tutte, che al bambino allattato non vengono tumori (no comment), che una mamma deve allattare per il bene di suo figlio, che l’allattamento è una cosa meravigliosa, bla bla bla… Sottotitoli del discorso: distruggiti, esaurisciti, tu non conti niente, sei solo una mucca deve essere munta a ogni costo.

Ho allattato Semuel per nove lunghissimi, devastanti e interminabili mesi.

Non mi piaceva, mi vergognavo, non mi sentivo a mio agio con il mio corpo, mi nascondevo, piangevo disperatamente a ogni poppata, non mangiavo più, ma dovevo farlo perché così mi avevano detto, perché quella era la cosa giusta, perché a mio figlio avrebbe fatto bene.

Peccato che a mio figlio avrebbe sicuramente fatto molto meglio avere una mamma serena anziché essere allattato al seno. 

Io stavo male e lui stava peggio, non dormiva mai e io di conseguenza, piangeva sempre e io con lui, voleva mangiare ogni istante e io impazzivo sempre più.

Mi sono persa momenti che non torneranno, mi son persa intimità con mio figlio che avrei potuto avere comunque anche senza allattarlo. Peccato che tutto queste cose le ho capite dopo, dopo 8 anni, tanti, troppi, le ho capite quando è nato Carlo.

Indovinate un po’? Non ho allattato! Ma la cosa più strana, e bella, è che è stato il mio corpo a deciderlo, non io (inconscio a parte).

Io, anche questa volta, mi ero armata di coraggio e pazienza, auto convinta che dovevo farlo, che sarebbe andata meglio e invece, dopo un  giorno, ragadi sanguinolente e purulente mi hanno impedito categoricamente di allattare, una liberazione.

Non è vero che allattare è più comodo e più veloce. Con un po’ di organizzazione anche utilizzare il latte formulato è veloce e semplice. Ho comprato i biberon, uno scalda biberon e via, anche di notte. Quando si usa un biberon si mette a scaldare l’acqua nell’altro e così via in modo che ce ne sia sempre uno a disposizione per eventuali attacchi di fame improvvisi. In viaggio la stessa cosa, portate lo scalda biberon. Per viaggi brevi vi portate la dose giusta di latte in polvere in un piccolo contenitore e poi chiedete di scaldare l’acqua oppure comprate, come faccio io se viaggio, il latte liquido già pronto.

Carlo ha quasi 14 mesi, pesa 12 kg circa, non ha mai avuto un raffreddore, ma soprattutto ha avuto vicino una mamma serena, calma e tranquilla. Una mamma che si è goduta momenti speciali che non torneranno ma saranno per sempre nel mio cuore.

A settembre nascerà Vittoria, non so che mamma sarò con lei ma sicuramente sarò una mamma che non la allatterà perché La amo infinitamente, a buon intenditor poche parole.

Quindi, l’allattamento è una cosa meravigliosa ma non per tutti e va bene così.

Se vi sentite depresse, se piangete tutti i giorni, se vi sentite soffocare dai ritmi delle poppate, se state pensando di mollare, nessuno ha il diritto di giudicarvi! Se passate al biberon non dovete sentirvi in colpa, i figli crescono bene lo stesso, il mio ne è la prova.

Con questo post non sto dicendo alle mamme di non allattare, riconosco l’importanza dell’allattamento al seno, dico solo che non deve essere un obbligo o una forzatura.

Se non si allatta non si è mamme di serie B, non si fa del male ai propri figli, non si è delle cattive mamme.

Ricordatevi che l’unico giudizio che conta è quello dei figli, io l’ho imparato sulla mia pelle!

Un piccolo sassolino che mi devo togliere:

SE DECIDETE DI ALLATTARE AL SENO FATELO PERCHE’ DAVVERO SENTITE QUESTO ISTINTO NATURALE, NON PERCHE’ E’ DI MODA, PER MOSTRARLO SUI SOCIAL, PERCHE’ ALTRIMENTI FATE PRIMA CON UN BEL BIBERON.

QUESTO SFOGO E’ INEVITABILE. LAVORANDO CON I SOCIAL VEDO TANTE NEOMAMME CHE PER UN LIKE, PER UN FOLLOWER IN PIU’, METTONO IN MOSTRA IL MOMENTO DELL’ALLATTAMENTO COME SE FOSSERO AL CINEMA. 

ALLATTARE E’ UN MOMENTO INTIMO TRA MADRE E FIGLIO, CHE INTIMITA’ C’E’ A MOSTRARLO SUI SOCIAL? CHE INTIMITA’ C’E’ AD AVERE IL BAMBINO ATTACCATO AL SENO E NEL FRATTEMPO FARE STORIES A RAFFICA SENZA NEANCHE CONTROLLARE IL BAMBINO? 

CI SONO TANTI MODI PER AUMENTARE I FOLLOWERS, GODETEVI L’INTIMITA’ CON I VOSTRI FIGLI, GODETEVI QUEI MOMENTI CHE NON TORNANO PIU’, PER UN LIKE C’E’ SEMPRE TEMPO!