Come giochi con i tuoi bambini? Bella domanda!

come giochi con i tuoi bambini

Fisher-Price, in collaborazione con Fattore Mamma, ha chiesto alle mamme di raccontare in che modo giocano con i loro bambini.

La survey, che ha visto partecipare oltre 700 mamme con figli entro i 3 anni, lavoratrici e non, provenienti da ogni parte d’Italia, ha indagato il tema del gioco da più angolature per offrire interessanti spunti di riflessione.

Gioco libero Vs Gioco organizzato. Voi da che parte state? Io sono per il gioco libero sempre e comunque. Prima di organizzargli un gioco ascolto le loro richieste, aspetto che decidano cosa vogliono fare. Se hanno bisogno di aiuto intervengo altrimenti li lascio liberi di scegliere che gioco fare e dove farlo. La casa è il loro regno, possono utilizzare tutti gli spazi senza alcuna restrizione.

Spesso capita che mi chiedano aiuto o consiglio, in quel momento, solo in quel momento, intervengo. Mi piace osservarli mentre giocano, mentre danno libero sfogo alla fantasia. Osservo molto attentamente cosa scelgono di fare, il modo in cui si approcciano al gioco. Tre figli, tre modalità di gioco completamente diverse. Mi piace anche giocare con loro quando me lo chiedono. Costruire, disegnare, correre, leggere insieme. Se li vedo tranquilli ed immersi nei giochi mi faccio da parte, li lascio liberi di scoprire il mondo con i loro mezzi.

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La maggior parte delle mamme intervistate  su questo tema (76%) dichiara di organizzare inizialmente il gioco e di lasciare poi il bambino libero di esprimersi e fare le proprie scoperte senza intervenire mentre il 17% non riesce per le continue richieste di intervento.

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Il 94% del campione ritiene sia fondamentale stimolare il bambino a giocare in autonomia e l’84% crede che giocare da soli incoraggi la creatività e la capacità di scoprire il mondo in libertà.

L’indagine ha poi toccato altri aspetti particolarmente sentiti dalle mamme di oggi come ad esempio la quantità di tempo dedicata al gioco nell’arco di una giornata. Sia le mamme lavoratrici che quelle non lavoratrici trascorrono giocando una percentuale consistente del loro tempo che oscilla tra il 25% e il 30% anche se le prime, nel 60% dei casi, vorrebbero avere più ore a disposizione da dedicare ai propri figli.

Personalmente, e molto sinceramente, credo di non essere una mamma “giocatrice”. Quando sono in grado di giocare da soli, io li lascio giocare soli o tra di loro. Gioco con loro solo se me lo chiedono. Lo faccio con piacere ma non sono una di quelle mamme che pianifica i giochi insieme a priori.

Un altro aspetto significativo emerso dalla survey è quello dei possibili campanelli d’allarme che si manifestano nel gioco del bambino e di come interpretarli correttamente. Su questo argomento ho trovato molto interessante il video dello Psicologo e Psicoterapeuta Luca Mazzucchelli

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L’indagine ha evidenziato come non ci sia un modo giusto o sbagliato per giocare insieme ai propri figli: l’importante è accompagnare lo sviluppo di ogni bambino lasciandolo libero di scoprire il mondo e, passo dopo passo, trovare nuovi modi di rapportarsi con l’ambiente circostante nel rispetto delle naturali fasi di crescita.

“Non c’è oggi un unico modo di essere “brava mamma” o “bravo papà”conclude il Dott. Mazzucchelli – e sono molteplici gli approcci pedagogici che possono portare benefici ai più piccoli. E’ però importante che dietro ogni decisione educativa vi sia una riflessione pensata e condivisa tra i genitori e che possa essere adattata ai bisogni dello specifico bambino e della singola famiglia”.

In collaborazione con Fisher-Price