Io a 10 anni ero brutta, ma brutta vera.
Scarpe da ginna a pianta larga, tuta Adidas tutti i giorni, magliette larghe per coprire il fondo schiena molto pronunciato, occhiali con fondi di bottiglia al posto delle lenti, la brutta copia di un rapper che se Topo vedesse le foto mi direbbe “Mamma che brutta, come ti conciavi? E tu rompi le scatole a me?”.
Si amore, io te le rompo perché sono la mamma e sono autorizzata. Spero di non dover mai affrontare la discussione, farò di tutto affinché lui non veda mai quelle foto.

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Torniamo a noi.
Nonostante fossi così brutta riscuotevo comunque un discreto successo tra i maschi della mia classe.
Alle elementari si parla di maschi e femmine.
Per forza, giocavo solo con loro. Credo che mi considerassero una di loro.
Alcuni avevano preso una cotta per me talmente cotta che se la son portata dietro per tutti i 5 anni di elementari.
Tanto cotta che persino i nostri genitori lo sapevano e ci prendevano in giro.
Mi incavolavo tanto ma ripensarci mi fa sorridere.
Il giorno di San Valentino c’era la processione alla mia porta.
Ok, piccola processione lo ammetto, due, in anni di grazia tre, però almeno qualcuno veniva, per me e solo per me.
Io ovviamente non aspettavo altro. Aprivo con indifferenza, sorridevo e ringraziavo. Non ero felice, di più!
Peccato che fossi follemente innamorata di Francesco, maschio di un anno più grande di me che non sapeva neanche della mia esistenza.

Il primo regalo per san Valentino l’ho fatto alle medie ad Andrea, moroso storico.
Ovviamente un peluche, di quelli kitsch che si trovano ancora negli autogrill per i regali dell’ultimo minuto.
Se uno capisse che piuttosto che prender quella roba sarebbe meglio andare a mani vuote, tante donne sarebbero più felici.
Son andata avanti a peluche per qualche anno poi in singolitudine ho smesso di buttar via soldi. Per fortuna perché le mie finanze non son mai state floride.
Con il passare degli anni son migliorata. Ho scoperto le lenti a contatto, le scarpe col tacco, i jeans skinny, il trucco, il parrucchiere, insomma la femminilità si è impossessata di me per fortuna!

Nonostante i miglioramenti i miei morosi si contano sulle dita di una mano e neanche tutte le dite. Attribuisco il numero così basso al mio carattere che non è mai migliorato.
Poi è arrivato il Punì. Ci siamo conosciuti all’inizio dell’anno quindi San Valentino me lo son beccata in pieno.
Con gli anni ho capito che San Valentino è una festa che non fa per me. Non credo ai grandi amori di quel giorno, non credo che si debba aspettare il 14 febbraio per dire “ti amo” o fare un regalo.

Tornando al Puni. Volevo fargli un regalo speciale. Lo conoscevo da due mesi ma non conoscevo ancora il Puni-pensiero circa la festa degli innamorati quindi non potevo far brutta figura. Ho pensato ad un week end romantico a Verona e mi son rivolta alla mia amica “smanettona” per farmi consigliare il miglior sito per fare un bel regalo risparmiando.
Negli anni la situazione delle mie finanze non è cambiata.
“Io ho trovato degli hotel con prezzi abbordabili con Venere“.
Visto che anche la sua situazione finanziaria non era diversa dalla mia, mi son fidata.
Anche il nome non mi sembrava male. Su un sito che si chiama Venere non posso non trovare l’occasione giusta.
Volevo portare il Puni nella città dell’amore per antonomasia e poi visitare insieme il famoso balconcino.

Per fortuna non ho comprato quel week end romantico altrimenti a quest’ora non ci sarebbero i miei figli.
Ho capito che tipo fosse il Puni prima del 14 febbraio e ho capito che se l’avessi portato a Verona mi avrebbe buttato giù da quel balconcino.
Diciamo che lui è un tipo più concreto da… beh immaginate.

Tutto questo giro di parole e racconti per dirvi che conosco un quasi 10enne che quest’anno festeggerà il suo primo San Valentino.
Quel quasi 10enne regalerà un cuscino a forma di cuore, vinto al bowling, con la scritta “Ti voglio bene” ad una femmina che non aspetta altro che riceverlo.
Ho sentito che il regalo verrà consegnato in momento preciso, ad un’ora precisa, senza vergogna o inganno alcuno.
Mi sembra di aver capito che quel 10enne vuole davvero bene a quella femmina e a me questo bene così puro e ingenuo fa esplodere il cuore di gioia.
Immagino quel momento, vorrei essere una mosca per vedere e sentire ma so che non mi è dato sapere perché io sono una mamma e mamma di un maschio.