GIULIA D. amava danzare, danzare e danzare
[Birgitta Sif (testo e illustrazioni), Valentina Edizioni, 2015. Età di lettura: dai 3 anni]

Giulia D amava danzare

Tra le più grandi passioni degli uomini senza dubbio c’è la musica. Fin da bambini per tutti ha un certo fascino, che certamente non perde nemmeno quando si cresce e si diventa adulti.
Ho visto bimbetti capricciosi e stizziti rasserenarsi improvvisamente al solo udire una semplice canzoncina, una melodia allegra. Ci provano a resistere, sia ben chiaro!
Bisogna pure che tengano il punto sui motivi per i quali hanno messo il muso, hanno pestato i piedi e magari hanno anche tirato un bell’urlo arrabbiato. Che diamine!

Giulia D amava danzare

Poi però, senza nemmeno volerlo, cominciano a battere il tempo con un dito, poi con una mano, con un piede, poi con entrambi. Appena sono
convinti che nessuno li stia guardando quasi quasi si fanno scappare anche un sospiro di sollievo o un sorrisetto per rilassarsi. Non è molto diverso per i grandi: la radio tornando dal lavoro, un cd mentre risistemiamo casa, una canzone che ci ricorda un grande amore.

La musica ha questo bellissimo potere: ci fa staccare la mente dall’immediatezza, dall’istante che viviamo e dilata le nostre sensazioni.
Libera la nostra anima, è così che la penso io.
La musica può essere fuori da noi, ma può essere anche dentro di noi, nella nostra mente.
Possiamo sentirla da una radio, scorgerla nei suoni della natura, nel silenzio della notte, nel respiro di chi amiamo.

Possiamo cantarla o suonarla. Possiamo danzarla, danzarla muovendoci col corpo o solo nell’anima. Ognuno ha senza dubbio il suo personale modo di goderne.

Giulia D amava danzare

Giulia D. ama ballare. Balla a scuola, facendo muovere veloci le sue dita sul banco o dondolando i piedi. Balla al parco al canto degli uccellini. Balla sempre in solitudine; è timida e in mezzo alla gente si sente all’improvviso impacciata e incapace di muovere un passo.

Questo fino a che gli uccellini la guidano verso un’altra bambina, seduta con gli occhi chiusi su una panchina. La radio tra le mani, canticchia una melodia meravigliosa. Giulia si siede accanto a lei e cantano insieme. La sera Giulia torna a casa, ma la sua testa è altrove. Sta ancora ripensando a quella bambina, si chiede se anche lei saprebbe condividere la sua passione per la danza.

Il mattino seguente si alza, prende coraggio e comincia a danzare: con gli uccellini, con il gatto, con un cagnolino, con una vecchietta che passa di lì. Infine incontra la bambina della panchina e questa volta è Giulia a insegnarle qualcosa: nel bel mezzo del parco, tra la gente che viene e va, Giulia e la sua nuova amica danzano libere.

Ora sì che Giulia è davvero felice.

Buona lettura,

Maria Salbego