Buongiorno ragazze e buon inizio settimana!
Finalmente inizia una nuova settimana perché quella appena terminata non poteva finire peggio, da dimenticare direi!
Per x motivi che non sto a raccontarvi perché di problemi ne avete già abbastanza dei vostri.
Niente di grave, tanto di fastidioso, che è peggio!

forgive
Che dire… Perdonare o non perdonare, questo è il problema.
Io… Boh! Non so…
Mi son trovata a riflettere sul perdono quando proprio non me l’aspettavo.
Un concatenarsi di eventi casuali che mi hanno fatto pensare ad alcuni episodi, passati e presenti, mai chiusi davvero, che facevo, o faccio, finta di aver dimenticato. Molto più semplice far finta che i problemi non ci siano piuttosto che affrontarli, vero?
Non è da me ma a volte non ho proprio voglia. Non vi capita mai? 
Pensare e ripensare mi stanca, mi intristisce, mi pesa tantissimo e non arrivo mai al punto!
Il punto è decidere. Decidere se perdonare o andare avanti così.

Prima nella mia vita esisteva solo il bianco o il nero, non avevo vie di mezzo. Non mi fermavo mai a riflettere. Decidevo d’impulso, ogni tanto sbagliavo ma mai, e dico mai, tornavo sui i miei passi. Ero pazzesca. Se ci ripenso mi vergogno.

Pensate che a una cara amica ho tolto per sempre il saluto solo perché ha fatto una scelta che non condividevo. Una scelta di vita che in nessun modo avrebbe avuto ripercussioni su di me ma per me in quel momento era sbagliata e ho rovinato un’amicizia. Neanche davanti ai suoi sforzi e alle sue lacrime sono tornata indietro e adesso mi ritrovo pentita e senza di lei che avrebbe voluto condividere con me tante cose, bellissime.
Ad un’altra non ho parlato per un anno e anche lì il mio egoismo ha vinto. Non le ho mai perdonato niente, che poi, chissà cosa c’era da perdonare. Errori che tutti facciamo, quotidianamente mai io ero tremenda, ogni volta la facevo stare male. Che razza di amica che ero!
Poi é stata lei a non perdonare me. Forse con più ragione. Vorrei tornare indietro ma credo che non si possa piú. Mi manca ma non ho le palle per chiedere scusa. Eccerto, ci vuole coraggio e tanta forza!

bianconero

Questo per dire che adesso nella mia vita è entrato anche il grigio ed è un colore che non mi piace.
Non è definito, non é deciso e quando si impone prepotentemente nella mia quotidianità vado in crisi. Mette in discussione le mie certezze, mi obbliga a riflettere, a cambiare punto di vista, a pensare che forse non è sempre tutto bianco o nero. Tira fuori tutta la mia fragilità.
Io davvero non so se sono capace di perdonare, probabilmente no, ma credo di aver imparato l’arte del compromesso per sopravvivere. Per il quieto vivere. Non è proprio la soluzione migliore ma è già qualcosa.
Sono profondamente convinta  che la cosa più difficile da perdonare siano le parole, molto più dei fatti. Dette dalle persone importanti restano impresse nella mente e nel cuore. Puoi far finta di niente per andare avanti ma non le puoi cancellare, verba manent. È facile dire “un momento di rabbia”. E’ proprio in quei momenti che la lingua lavora senza filtri del cervello. In quei momenti si dicono le cose che davvero si pensano, secondo me. Secondo voi?

Credo che sia molto più semplice perdonare o non perdonare le cose gravi piuttosto che quelle piccole dette o fatte in modo estemporaneo.
Le piccole son come le mosche. Ti ronzano nel cervello in maniera fastidiosa. Sono un tarlo che ti logora pian piano e non ti dà pace.

Voi come la pensate?

Spero che i miei figli imparino l’arte del perdono perché vivere senza rabbia è più semplice e bello.
Vorrei che fossero tanto forti ed intelligenti per imparare a chiedere scusa quando sbagliano.
Vorrei che non prendessero questo lato del mio carattere perché vivrebbero con l’irrequietezza nel cuore.

E dopo questo sfogo, la settimana può iniziare! Buon lunedì