8 italiani su 10 mangiano abitualmente bresaola, apprezzandone gusto, leggerezza e praticità.

Bresaola della Valtellina

Il 22 giugno sono stata invitata a una conferenza organizzata dal Consorzio di Tutela Bresaola della Valtellina. Il Consorzio ha deciso di lanciare una campagna di comunicazione e trasparenza sul sito www.bresaoladellavaltellina.it, in nome delle 14 aziende associate e di un settore che negli ultimi 15 anni ha visto crescere i consumi del +39%.

Bresaola della Valtellina

Bresaola della Valtellina

Etimologia della parola Bresaola:
il suffissosaola richiama l’utilizzo del sale nella conservazione del prodotto, mentre l’origine della prima parte del nome si rifarebbe alla voce germanica brasa, la brace che, anticamente, veniva utilizzata per riscaldare e deumidificare l’aria dei locali di stagionatura. Dai bracieri si sprigionava un fumo aromatico, ottenuto gettando bacche di ginepro e foglie di alloro su carboni ardenti di legno di abete.

Bresaola della Valtellina

I 6 SEGRETI CHE LA RENDONO UNICA

  1. Il clima della Valtellina
  2. Una sapienza antica e tradizionale
  3. Solo carni di prima qualità
  4. Salagione, rigorosamente a secco. E aromi naturali
  5. Stagionatura lenta e naturale
  6. Il marchio comunitario IGP, a garanzia della tradizione e del consumatore

Bresaola della Valtellina

Tante proteine, pochi grassi, un gusto unico. La sintesi dei plus nutrizionali della Bresaola della Valtellina

La bresaola della Valtellina è in assoluto il salume più povero di grassi. La sua alta digeribilità lo rende un alimento ideale per chi ama la leggerezza senza rinunciare al gusto.

Non tutti sanno che questo salume “di casa” nell’alimentazione degli sportivi e di chi si mette a dieta, è adatto anche ai più piccoli. Per i bambini in età scolare tra i 7 e 10 anni, è una buona fonte anche di zinco e ferro”, mentre tra i bambini delle scuole di infanzia, il consiglio dell’esperto è di somministrare la Bresaola sempre tagliata a pezzettini, per facilitarne la masticazione, ma non di eliminarla.

Bresaola della Valtellina

PROVA D’ASSAGGIO. 

Una volta scelta la bresaola “giusta”, per una degustazione a regola d’arte è meglio mangiarla al naturale, seguendo alcuni accorgimenti che rendono l’esperienza sensoriale ancora più appagante.

  • COLORE: la prima caratteristica da osservare in una fetta di Bresaola è il colore, che deve presentarsi di un rosso uniforme.
  • ODORE: L’odore della Bresaola deve richiamare la concia usata per la salagione e gli aromi naturali utilizzati nel processo produttivo.
  • ASSAGGIO: la fetta deve essere servita con uno spessore sottile di circa 1 e 1,5 mm al massimo, per apprezzare alla masticazione la morbidezza e la fragranza della Bresaola.
  • MASTICAZIONE: Va masticata lentamente, per poi espirare dal naso e a bocca chiusa. In questo modo si percepiscono al meglio gli aromi della bresaola, favoriti anche dalla temperatura della bocca.

Bresaola della Valtellina