“Pippi Pippi Pippi il mio nome fa un pò ridere ma voi riderete per quello che farò…” Da mesi questa canzone è il sottofondo musicale a casa mia. Tutti in famiglia, conosciamo i 20 episodi a memoria di Pippicalzelunghe, e se dico a memoria, intendo a memoria, con tanto di battute dei vari personaggi! Lei lo ipnotizza, lo paralizza, lo calma, lo distrae. Lei è la sua tata perfetta!

Questo è quello che pensavo all’inizio, qualche mese fa, quando Rospetto, preso da mammite acuta non si staccava dalla mia gamba! Aver trovato un programma che lo facesse “perdere” per 25 minuti e  desse a me un pò di respiro mi sembrava un sogno, non lo nego. Accendevo la tele sperando che ci fosse una puntata ad ogni ora e… c’era, purtroppo!

Si purtroppo, avete letto bene. Solo adesso capisco che stavo facendo il suo male. Capivo che questa dipendenza da Pippi non era sana ma il mio bisogno di non averlo attaccato era più forte. Più forte della pazienza di aiutarlo a scoprire, esplorare, conoscere lo spazio intorno a lui. Leggevo nei blog di mamme che giocavano con i loro figli, leggevano storie, inventavano diversivi per intrattenerli e mi sentivo un’aliena, ma non abbastanza evidentemente. Continuavo a perseverare, trovavo mille giustificazioni al mio comportamento.

Finalmente è arrivato il sole e l’articolo di Donna Moderna Bambino. Mi ha aperto gli occhi, una scossa, la scossa che ci voleva.

Abbiamo comprato a Rospo uno scivolo, montato sul terrazzo in parte coperto, e una macchinina (oltre al milione di giochi che già aveva). Adesso quando piove lui gioca comunque all’aria aperta, temperatura permettendo. Tutte le mattina va al parco per due ore, prima 30 minuti eran già tanti (vergogna)! Ho iniziato a farlo giocare con le forme, gli animali e tante altre cose che gli piacciono, lo interessano.

Non dico che non accenderò più la tele fino ai 4 anni, sarei bugiarda, però sicuramente è cambiato l’approccio. Pippi va ridere è vero, ma non è sicuramente adatto a lui che ha 15 mesi. Ci sono moltissimi programmi educativi, adatti ad un Rospetto che vuole scoprire il mondo.

Ho pensato che la tv fosse una tata perfetta ma ho capito che è non lo è, meglio tardi che mai. Quindi: “Ciao ciao Pippi, ci rivediamo quando sono più grande… se avrò voglia!”

Con questo post partecipo al BlogTank di DonnaModerma Bambino 

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